Il trasporto intermodale per sostenere la “cultura del servizio di trasporto”

In riferimento alla Direttiva Comunitaria n.92/106/CEE, fra Stati membri dell’Unione Europea (UE) o aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo (SEE), si definisce Trasporto Intermodale o Trasporto Combinato, l’utilizzo di servizi marittimi o ferroviari per un percorso superiore al 100km in linea d’aria, abbinati ad una tratta stradale ad inizio e fine percorso.

Data la necessità di dover ricorrere ad alternative, cercando così di combattere la crescita dei costi, potremmo dire che la modalità intermodale sia strettamente connessa al livello di professionalità di un’azienda.

La soluzione migliore sarebbe dunque, quella di spedire le merci in modo affidabile, rapido e sicuro. Inoltre, possiamo fortemente ribadire il concetto di come questo metodo di trasporto sia nel pieno del rispetto del nostro ambiente.

Infatti, secondo la dichiarazione dell’Unione Europea, entro il 2030, il 30% dei carichi con tratta superiore a 350km dovranno spostarsi su ferrovia, calcolando così una riduzione delle emissioni di C02 pari quasi al 55% con i trasporti combinati, diventando così la nuova mission di tutte le aziende che puntano a posizionarsi nel mercato dei trasporti e ponendo la loro attenzione anche nell’utilizzo di mezzi di ultima generazione osservanti i criteri di sostenibilità.

Il trasporto combinato però bisogna considerarlo come un supporto alla logistica, non una sostituzione.

Vantaggi del trasporto intermodale.

Scegliendo la soluzione dei trasporti intermodali, si arriva alla consapevolezza dei suoi vantaggi:

  • Si stima come questo metodo di scambio possa portare ad una riduzione dei costi anche del 25% rispetto al trasporto stradale;
  • Si arriva ad avere la possibilità di caricare maggiore quantità di materiali, soprattutto in ambito internazionale;
  • Riduzione dell’impatto ambientale.

Presupposti per l’utilizzo.

Per poter utilizzare e sfruttare al meglio questa modalità di trasporto ci sono dei presupposti da soddisfare, per esempio:

  • La tratta ferroviaria deve avere una percorrenza minima che consenta il corretto ammortamento del treno e sia concorrenziale nel tempo, rispetto al trasporto stradale;
  • Le quantità devono essere massicce, costanti e bilanciate in partenza e viceversa;
  • La rete ferroviaria deve garantire la circolazione di convogli con standard europei;
  • Ci deve essere la presenza di infrastrutture terministiche efficienti e dotate di sistemi di movimentazione rapidi e una buona connessione con la viabilità stradale.

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